Incroci/Crossroads

“Ho scelto di essere fotografo per mostrare alla gente quello che io vedo. Per una serie di coincidenze sono caduto tra le braccia del cosidetto mondo della moda, e lì mi sono fatto un nome grazie a persone come Franca Sozzani e Alexander Liberman che hanno creduto fin dall’inizio nelle mie fotografie. In modo inaspettato, attraverso gli anni, il mio cammino ha attraversato poi le strade della tragedia, della realtà, della decadenza. Non si dovrebbe fare distinzione tra fotografi di moda, fotogiornalisti o paparazzi. La mia vita è diventata un incrocio di tutte queste strade in modo uguale. Ho avuto la grande fortuna che la maggior parte delle riviste che sognavo da bambino hanno pubblicato molte mie foto negli ultimi 25 anni. La mia associazione con il Comitato Internazionale della Croce Rossa, con le organizzazioni che si occupano di Aids e molte altre mi ha aperto le porte a mondi che sono più reali della realtà che osserviamo tutti i giorni intorno a noi. Ognuno di questi mondi ha la sua bellezza, le sue implicazioni, e ognuno di essi è ugualmente affascinante. Non mi sono mai annoiato, neanche per un solo giorno, da quando faccio il fotografo perché ogni giorno cerco una nuova sfida, tesa a realizzare quella foto che mi aspetta, e che non è stata ancora scattata. Questo libro, e la mostra che lo accompagna, riflette la mia vita quotidiana, dall’Hotel Ritz di Parigi all’Afghanistan, dall’Africa più profonda o al mondo dei sogni di Hollywood. Questa è oggi la mia realtà, e ringrazio di cuore tutte le persone che me lo hanno reso possibile.” Michel Comte