Considerato da alcuni il padre del fotogiornalismo, da altri colui che al fotogiornalismo ha dato una nuova veste e una nuova direzione, Robert Capa, pur non essendo un soldato, visse la maggior parte della sua vita nei campi di battaglia, seguendo i cinque maggiori conflitti mondiali: la guerra civile spagnola, la guerra cino-giapponese, la seconda guerra mondiale, la guerra arabo israeliana del 1948 e la prima guerra d’Indocina.
Settantamila foto scattate in quasi quarant’anni di vita. E in questo volume una selezione che documenta la guerra in Italia negli anni 1943-44: la resa di Palermo, la posta centrale di Napoli distrutta da una bomba ad orologeria o il funerale delle giovanissime vittime delle famose Quattro Giornate di Napoli. E ancora, vicino a Montecassino, la gente che fugge dalle montagne dove impazzano i combattimenti. E i soldati alleati, accolti a Monreale dalla gente, o in perlustrazione in campi opachi di fumo, fermo immagine di una guerra dove cercano – nelle brevi pause – anche il recupero di brandelli di umanità.
Settantotto fotografie per mostrare una guerra fatta di gente comune, di
piccoli paesi uguali in tutto il mondo ridotti in macerie, di soldati e
civili, vittime di una stessa strage. L’obiettivo di Robert Capa tratta
tutti con la stessa solidarietà, fermando la paura, l’attesa, l’attimo
prima dello sparo, il riposo, la speranza.
In coedizione con il Museo Nazionale di Budapest.