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Japanese 35mm SLR Cameras

Codice articolo: L_HOV_274
Disponibilità: Disponibile

Libri
Autore Bill Hansen, Michael Dierdorff
Categorie Libri Leica + Collezionismo
Editore Hove Collectors Books
Lingua Inglese
Pagine 256
40.30€
-+
Descrizione

A Comprehensive Data Guide. I due autori americani della Georgia offrono in poco più di 250 pagine una panoramica delle più note reflex 35mm costruite in Giappone dagli anni Cinquanta ad oggi. Il libro non si articola né su basi storiche né su basi letterarie, ma è organizzato come una raccolta di schede informative. Ad ogni modello di fotocamera corrisponde una scheda che occupa esattamente mezza pagina, e che si compone di una foto, uno stringatissimo testo, e una griglia di quaranta caselle. Ad ogni casella della griglia corrisponde un dato tecnico. La griglia, costruita per le più moderne reflex autofocus motorizzate e programmate, risulta essere sovrabbondante per le fotocamere degli anni Sessanta e Settanta, che sono come è noto di tipologia assolutamente diversa. Per molte di queste fotocamere la griglia non viene utilizzata per intero e mostra un allarmante numero di caselle vuote. I dati relativi alle fotocamere vengono sempre forniti in maniera sintetica, spesso per sigle, e talvolta risultano incompleti. A volte, abbastanza di rado, per la verità, manca l'immagine della fotocamera. Un poco più spesso mancano dati secondari, come il peso, e talvolta alla data di inizio della produzione non segue la data di fine della produzione. Non si indica assolutamente mai il numero, anche approssimativo, degli esemplari costruiti, né si precisano le varianti estetiche, come il tipo di finitura alternativo cromato e/o nero, o le diverse iscrizioni per i diversi mercati. Per tutti questi motivi, nonostante il sottotitolo del libro reciti "comprehensive guide", l'elenco non risulta affatto completo, specialmente per le fotocamere più vecchie. Queste carenze limitano un poco l'utilità del libro per i collezionisti di reflex giapponesi, e del resto nella prefazione gli autori dedicano il libro ai commercianti dell'usato e ai potenziali utenti, piuttosto che ai collezionisti in senso stretto. Alla fine di ogni capitolo le schede delle fotocamere vengono seguite da altre schede, più semplici, dedicate rispettivamente ai dorsi Data e ai motori, mentre si ignorano volutamente i corredi ottici, per i quali forse ci sarebbe voluto un secondo libro, ma anche gli esposimetri accoppiabili che fanno parte del corredo delle fotocamere. Nonostante queste evidenti limitazioni il volume si presenta in maniera accattivante e rappresenta una interessante e forse insostituibile guida alle reflex giapponesi delle ultime generazioni. I criteri assolutamente personali adottati dagli autori come base della selezione sono invece piuttosto opinabili dal punto di vista collezionistico. Della ventina abbondante di industrie giapponesi che hanno costruito reflex 35mm dagli anni Cinquanta ad oggi gli autori hanno selezionato solo quindici nomi e ad ogni nome hanno dedicato un capitolo. All'interno di ogni capitolo le fotocamere non sono elencate in ordine cronologico o tipologico, ma alfabetico, tanto per rendere più complessa la ricerca dei singoli modelli. Inoltre, con uno spirito un poco colonialista, gli autori hanno adottato per le fotocamere le sigle utilizzate sul mercato interno statunitense. Quasi nessun europeo potrà capire a che cosa corrispondono una Canon EOS Elan o una Canon EOS Rebel. Fra i marchi selezionati vengono inclusi anche il marchio Contax, che viene trattato come se fosse un marchio autonomo separato dal marchio Yashica, ed il marchio Vivitar, che è un marchio squisitamente commerciale. Fra le carenze più vistose segnaliamo la mancanza di alcuni marchi poco noti, come Aires e Zunow, ma anche di marchi molto noti e prolifici come Cosina, Kowa, nota per le reflex con otturatore centrale, e Topcon. Quest'ultimo marchio è molto noto ed apprezzato negli USA, dove è stato importato per quasi vent'anni sotto il nome Beseler. Accanto alle dimenticanze illustri balza agli occhi il modo superficiale in cui vengono trattati alcuni marchi. Le Miranda sono rappresentate da sole nove fotocamere, fra le Yashica e le Mamiya mancano tutti i modelli precedenti alla nascita del TTL e nel capitolo dedicato alle Pentax mancano del tutto le Asahiflex. Viceversa fra le reflex firmate Nikon vengono incluse anche le Nikonos II III IV e V, che non sono delle reflex. Per una eventuale seconda edizione si consiglia agli autori una maggiore cura ed un maggiore rigore

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