Enzo Dal Verme ci parla del suo approccio non convenzionale al workshop di ritratto.
“Ideai delle lezioni di fotografia piuttosto inusuali, con continui stimoli inaspettati per motivare e ispirare i partecipanti: una sequenza di esercizi incalzante che aiutasse lo studente ad esplorare anche i propri limiti e i propri punti deboli nell’ambiente protetto del workshop. Pensai alle difficoltà che io stesso avevo incontrato nella mia carriera (come quando avevo dovuto confrontarmi con contesti e persone non facili) e creai il programma proprio in base alla mia esperienza. In pratica decisi di condividere ciò che avrei voluto imparare io tanti anni prima, ma che nessuno mi aveva insegnato e che avevo dovuto scoprire da solo, errore dopo errore.
Nel mio workshop non volevo semplicemente elencare agli studenti una serie di soluzioni, volevo fare sperimentare loro delle situazioni particolari e aiutarli a trovare (quasi) da soli come farcela. In questo modo, mi dicevo, saremmo andati oltre alla teoria e i risultati sarebbero stati più solidi. Il tempo e i commenti dei miei studenti mi hanno dato ragione.”