L’efficacia di questa illuminazione è data dalla tridimensionalità introdotta dalle ombre.
Circa la disposizione delle luci, viene solitamente identificata come luce Rembrandt una luce direzionale collocata in controluce parziale su un lato del soggetto, solitamente in alto e tale da lambire il volto in modo da rendere evidenti i tratti somatici sporgenti: occhi, naso, zigomi, mento, labbra e così via.
Il tutto lasciando in ombra buona parte del resto della scena: un lato del corpo, parti delle vesti se presenti, lo sfondo, elementi di scena.
Il gioco è quindi adottare un tipo di luce rivelatrice, valutando caso per caso quale risalto dare alle parti non illuminate direttamente.
In genere si evita la bruciatura delle zone chiare, ottenendo un’estetica estremamente pittorica, che può essere morbida come anche contrastata (caravaggesca, insomma).