Progresso Fotografico 73:
Visual Story Telling
Con lo “storytelling” il fotografo racconta una storia,
cerca di suscitare emozioni, di catturare l’attenzione con qualcosa di
avvincente.
In questo numero di Progresso Fotografico ci siamo proposti
di introdurre questo tema di grande attualità che unisce tematiche di
fotogiornalismo e Street, offrendo spunti di riflessione sulla natura di questo
linguaggio, di dare spunti, idee.
Enzo Dal Verme e Leonardo Brogioni offrono strumenti di
interpretazione, oltre a informazioni e link utili, mentre Dario Bonazza si
occupa come sempre delle attrezzature, che in questo caso non possono che
essere gli obiettivi.
E poi le immagini: una grande varietà di temi, di modi di
raccontare, proprio per mostrare come lo “storytelling” lasci ampio spazio alla
creatività e alla voglia di raccontare.
Claudia Ioan ci porta in Mongolia dove una parte della
popolazione è ancora nomade e vive nelle “gers” (yurte mongole); la cultura del
cavallo è intatta e il buddismo è ampiamente praticato. Tuttavia le variazioni
climatiche e la progressiva desertificazione spingono verso l'urbanizzazione.
Ulaanbaatar, la capitale, raccoglie attualmente quasi la metà della popolazione
del paese. Le immagini di Claudia raccontano un viaggio dalla steppa alla
città, dalle “gers” ai condomini.
Maurizio Marcato affronta un tema molto delicato, il
percorso delle donne che scoprono di avere un tumore: le storie delle protagoniste,
la loro voglia di vivere nonostante la malattia. Maurizio ha saputo affrontarlo
in modo delicato, cercando di raccontare i loro sentimenti, gli stati d’animo e
le speranze.
Ilia Yefimovich è un fotografo russo-israeliano che segue in
particolare il conflitto Israelo-Palestinese, ma questo conflitto non è il
soggetto principale, è piuttosto ciò che permette a Yefimovich di portare lo
sguardo dell’osservatore oltre l'orizzonte conosciuto. Nel suo progetto
Searching Mode Ilia ci fa di viaggiare lungo le campagne e le strade della
Cisgiordania. Un viaggio da sud a nord (e viceversa) attraverso il centro, la
costa, Gerusalemme e dintorni. Percorrendo con la sua auto strade principali e
secondarie, Ilia cerca di cogliere con la fotocamera panoramica l’essenza del
paesaggio israeliano.
E poi Andrew Lichtenstein fotografo documentarista di New
York che lavora a storie di interesse sociale, come la giustizia in America e
il suo sistema carcerario. Nelle sue immagini si ha l’immediata percezione di
cosa sia il carcere; i volti delle persone rivelano il dramma, lo spreco di una
vita perduta.
Un lavoro particolare è quello di Maya Kochavi, un progetto
nato su Instagram e per Instagram. Con la crescita dell'anti-semitismo e la
progressiva scomparsa dei sopravvissuti ancora in grado di portare le proprie
testimonianze, Maya e suo padre hanno voluto trovare un modo attuale per
rendere i giovani consapevoli dell'Olocausto. Si sono chiesti cosa avrebbe
potuto mettere in sintonia i ragazzi di oggi con un ragazzo del 1943 e hanno
pensato di dare a Eva gli strumenti di un giovane dei nostri giorni: un
cellulare e un account social.
Gli autori
Maurizio Marcato
Claudia Ioan
Sara Munari
Ilia Yefimovich
Eva Stories
Robbie
McIntosh
Andrew
Lichtenstein
Stefano
Schirato
La tecnica
Grandangolare:
focale da StoryTelling
La scelta
dello zoom
Teleobiettivi:
ottica, ma non solo