Classic Camera Black&White #104
Classic Camera Black&White è l’unica rivista per chi ama la fotografia su pellicola e il bianconero, una rivista di alta qualità di stampa.
In questo numero:
Kodak T-Max 3200-P: grande sensibilità, buon dettaglio e
sensibilizzazione fino a 700nm
Nel marzo di quest’anno Kodak Alaris ha annunciato l’introduzione di una nuova versione della T-Max 3200 diversa da quella quasi omonima, eliminata dai cataloghi alcuni anni orsono. Secondo alcune voci, non ci troveremmo di fronte ad una nuova pellicola, ma semplicemente al confezionamento di fondi di magazzino ritrovati e rimessi in commercio; quindi non ci sarebbe nulla di nuovo da dire sulla T-Max 3200 se non gioire dell’effimera ricomparsa di un materiale glorioso, ma destinato in breve tempo all’oblio definitivo. Sarà così?Abbiamo sottoposto a test la pellicola.
Portfolio: Marco Beretta
"Appartengo alla vecchia
scuola. Non ho mai abbandonato il mezzo analogico, ed ho superato indenne il
periodo dello “tsunami” digitale che ha investito la fotografia ed oggi mi
ritrovo con un corpo di opere che hanno un sapore di autenticità, di
“genuinità”.
Per la mia ricerca uso la tecnica delle lunghe esposizioni su treppiede o
mono-piede; in esterni utilizzo spesso filtri colorati (rosso e arancio) per
differenziare i toni di grigio ed evitare così immagini dalla tonalità
uniforme. Come pellicole uso quelle a bassa sensibilità, 25 e 50 ISO, e con un
elevato contenuto d’argento."
Collodio secco ed immagini storiche
A metà degli anni
Sessanta dell’Ottocento, al processo di preparazione delle lastre con il
collodio umido si affianca il processo con il collodio secco, mediante
l’aggiunta all’impasto del collodio di alcune sostanze idrosolubili. Le lastre
al collodio secco, pure avendo una sensibilità generalmente inferiore a quelle
al collodio umido, possono essere preparate in anticipo e possono essere
utilizzate a distanza di giorni o settimane, per questo vengono preferite,
soprattutto per i lavori in esterni. L’adozione di questa tecnica permette di
affrontare lavori di “reportage”
Le Rolleiflex del terzo millennio
Se qualcuno dovesse
chiederci notizie circa le fotocamere meccaniche a pellicola costruite negli
anni duemila, in piena epoca digitale, probabilmente dovremmo rispondere che
fra le migliori vi sono le Rolleiflex biottica. E se ci fosse chiesto di quale
Rolleiflex stiamo parlando bisognerebbe rispondere che esiste solo l’imbarazzo
della scelta, fra almeno tre modelli diversi.
1946: tra lotterie e mercato nero, a Wetzlar si riparte
Alla Leitz, la
supervisione delle attività industriali è demandata al Leitz plant officer
incaricato dall’U.S.Army, il Lt. Paul A. Snyder di Mishawaka, che è pertanto
presente quando, nel 1946,
Rodolfo Namias, scienziato eclettico
Giornalista brillante,
capo del laboratorio chimico delle acciaierie di Terni e poi della Vanzetti
& Sagramoso di Milano, è noto in particolare per le sue ricerche nella
chimica fotografica, ma progettò anche obiettivi fotografici e approfondì le
tecniche tipografiche e per la stampa d’arte.
Il suo progetto era di formare una classe di fotografi capaci di valorizzare le potenzialità che la scienza, e la chimica in particolare, potevano offrire all’arte della fotografia. Il suo pensiero positivista traspare in quasi i suoi scritti, fino anche in età matura.